Partinico, “Convenzione scaduta” così un bene confiscato alla mafia e assegnato all’Osservatorio “La Franca” torna al Comune ed è polemica

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La decisione è scaturita in seguito ad una verifica che è stata avviata su tutti i beni confiscati assegnati dal Comune: una sorta di ricognizione che sta facendo saltare fuori più di una sorpresa. Tra queste l’utilizzo proprio di un appartamento di via Fermi che si è scoperto essere utilizzato di fatto “abusivamente”: “Ci siamo resi conto – afferma Guarino – che dal 2015 l’Osservatorio per lo sviluppo e la legalità ha la convenzione scaduta con il Comune e non è mai stata rinnovata. Non abbiamo potuto far altro che chiedere la restituzione delle chiavi del bene che non può essere utilizzato senza un rapporto ufficiale valido tra l’ente proprietario e quello assegnatario”.

Un altro bene confiscato alla mafia quindi torna nelle mani del Comune di Partinico. Dopo la rinuncia di un’associazione a gestire un terreno in contrada Galeazzo, questa volta è il municipio a riprendersi un immobile. Per l’esattezza, su segnalazione dell’ufficio Beni confiscati, il segretario generale del Comune Lucio Guarino (nella foto a destra) ha richiesto indietro le chiavi di uno degli appartamenti dell’edificio di via Enrico Fermi sede dell’Osservatorio per lo sviluppo e la legalità “Giuseppe La Franca”.

Il Comune da qualche tempo sta effettuando delle verifiche sullo stato delle varie concessioni dei beni confiscati, con l’obiettivo di verificare il loro corretto utilizzo. L’idea è quella di eliminare le anomalie ed eventualmente procedere a nuova assegnazione: “Porteremo sicuramente avanti delle procedure – aggiunge il segretario generale – che ci porteranno nel più breve tempo possibile ad emettere un altro avviso per l’assegnazione dei beni confiscati inutilizzati. E’ nostro prioritario interesse che questi immobili vengano fruiti dalla collettività”.

Recentemente oltretutto il consiglio comunale ha in quest’ottica approvato un nuovo regolamento sull’assegnazione dei beni confiscati con l’idea di ottimizzare la loro gestione. Tra le novità ad esempio il fatto che l’utilizzo dei beni sarà diversificato e potrà avere finalità istituzionali, sociali, di emergenza abitativa e lucrative. L’utilizzo per finalità sociali prevede la concessione in uso gratuito, dietro avviso pubblico, per un periodo massimo di 10 anni, ad associazioni, comunità, enti, organizzazioni di volontariato, operatori dell’agricoltura sociale, associazioni di protezione ambientale, comunità terapeutiche che dimostrino esperienza triennale nella gestione dei beni confiscati.

Altra novità di rilievo è che l’immobile confiscato potrà anche essere destinato per finalità di emergenza abitativa, quindi utilizzarlo per assegnarlo a indigenti senza un tetto sopra la testa. La concessione si riduce da 20 a 10 anni e si sgombra anche il campo da potenziali conflitti di interesse: niente affidamenti a parenti o affini sino al secondo grado. Sono in tutto 34 i beni confiscati alla mafia e acquisiti al patrimonio del Comune di Partinico, di cui 17 utilizzati a fini istituzionali ultimo dei quali in via Benevento destinato come nuova sede della guardia medica.

Parla di decisione sconcertante il presidente dell’Osservatorio per lo sviluppo e la legalità, Claudio Burgio : “La nostra attività è a pieno ritmo a favore dell’affermazione dei principi di legalità – afferma – e così veniamo ripagati. Avevamo chiesto al sindaco Maurizio De Luca di poterci concedere la fruizione dell’immobile nelle more che si espletasse l’avviso di affidamento ma non c’è mai stata data risposta e ora ci è arrivata questa incredibile comunicazione che dobbiamo lasciare l’immobile. Non chiedevamo favori o chissà che tipo di trattamento privilegiato, ma solo una proroga che ci traghettasse verso il nuovo avviso pubblico a cui avremmo partecipato perchè abbiamo tutte le carte in regola. Quanto accaduto è frutto probabilmente anche delle malelingue di un nostro ex socio che è stato da noi buttato fuori e che ha evidentemente rapportato al Comune notizie sbagliate nei nostri confronti”.

 

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