CASA DI RIPOSO- I conti in tasca!

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Il capogruppo di #DiventeràBellissima Partinico, Gianfranco Lo Iacono, ci parla (tramite un comunicato stampa) di numeri, in un breve ma esaustivo sunto tecnico di quello che è il punto di vista della maggioranza.

“È giusto fare chiarezza sull’argomento.
Premesso che questa amministrazione non chiuderà mai la casa di riposo, fiore all’occhiello del comune di Partinico;
Nella condizione in cui si trova il comune vi è la necessità di ottimizzare i servizi e le spese in generale. Sulla questione casa di riposo già questa estate l’amministrazione si è adoperata per migliorare la gestione della casa di riposo infatti fra i vari incontri, si è incontrato la Caritas diocesana.
Moltissimi gli incontri e riunioni con tutti gli attori in campo.
I numeri sono i seguenti:
Il comune ospita 27 anziani, questi ultimi pagano circa 180.000 € annui di retta.
Noi contribuiamo con una compartecipazione di circa 147.000€ annui, circa 80.000 € annui di spese per i servizi a rete e cibo, circa 310.000,00 € annui paghiamo una cooperativa per 11 unità di personale che si prende cura degli anziani. 129.000 €annui ci costa il personale comunale impiegato alla casa di riposo. Se facciamo due conti la gestione della casa di riposo ci costa circa (310+80+129) 520.000€ annui a cui va sottratto 180.000 di rette introitate, arrivando a circa (520-180) 340.000, 00. Con la concessione a terzi il comune non pagherebbe più nulla tranne la quota di partecipazione (147.000) e introiterebbe un canone di concessione di almeno 20.000€ annui, per un totale di spesa di circa 120.000 (contro i 340. 000 degli attuali), inoltre il personale comunale attualmente impiegato alla casa di riposo verrebbe utilizzato a fare altro, che magari adesso stiamo pagando, quindi facendo risparmiare al comune altre 129.000€.
In tutto questo nell’ipotesi di concessione c’è una clausola di salvaguardia per il personale impiegato della cooperativa.
Quindi il comune ha solo vantaggi e nessun svantaggio in questa concessione perché fra l’altro si salvaguarderebbe la cura degli anziani. Inoltre si presenterà un atto di indirizzo che impegna l’amministrazione a formare proprio personale in modo tale che nel prossimo futuro la casa di riposo possa tornare a gestione comunale”

 

Di diversa opinione è Emiliano Puleo (opposizione) che tramite una lunga intervista telefonica ci fa sapere il suo punto di vista in merito al delicato tema:
“Questa delibera non è votabile né tanto meno emendabile. Rappresenta ancora una volta la volontà da parte dell’amministrazione di privatizzare tutto il privatizzabile dimostrando di non aver appreso nulla in merito alle sperimentazioni dei precedenti anni e ai relativi fallimenti (riferendosi chiaramente a uno dei tanti fallimenti che andavano su questa strada come ad esempio quello delle strisce blu). Gli stessi numeri utilizzati dalla maggioranza sono Gonfiati. Spacciano per vere notizie che, dati alla mano, sono false. I costi del cibo, del personale e dei beni primari sono rapportati a 40 utenti quando nell’ultimo triennio non sono mai stati superate le 30 unità (da questo si evince un chiaro aumento delle voci di costo). Le stesse utenze elettriche e idriche hanno avuto un costo assolutamente esoso a causa anche degli uffici comunali che erano siti al pian terreno dell’edificio.   Per quanto mi riguarda, le spese sociali, per quanto possano gravare sulle spalle del comune, sono dei servizi essenziali. Esistono tante soluzioni per ABBASSARE i costi (quelli reali) e continuare a garantire la qualità del servizio espressa e mantenere il servizio pubblico;  ed è quello che faremo in consiglio comunale presentando delle proposte volte proprio all’innalzamento percentuale di copertura (il famoso 36%; e questo permetterebbe di risparmiare migliaia di euro). La priorità deve essere la salvaguardia degli ospiti della casa di riposo. Bisogna evitare in tutti i modi che una privatizzazione possa inficiare sul servizio (cosa che sembra piuttosto ovvio, dovendo il privato produrre un utile)”

Su questa ultima frase si trovano involontariamente d’accordo  Alessio Di Trapani e Simona Ganguzza (Partinico 2.0) che nelle dichiarazioni palesano:

“Soffermarsi troppo sull’aspetto economico e troppo poco sull’aspetto umano potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata. Siamo tuttavia consci che i vincoli dovuti a causa del dissesto siano evidenti. Pensiamo che ci siano troppe spese esagerate e che possibilmente qualche calcolo possa essere rivisto. Il nostro primo pensiero sono coloro che usufruiscono del servizio, la nostra priorità è fare in modo che la qualità non ne risenta. Crediamo comunque nel confronto positivo tra le varie parti”

Questa è la sintesi dei protagonisti della telenovela targata casa di riposo che divide a metà la cittadinanza Partinicese. L’augurio è che, aldilà della fazione, si riesca a trovare una soluzione che possa far bene alle pesanti tasche delle del comune senza mettere da parte il benessere di coloro i quali sono i primi a subirne un effetto: tutta quella gente che  usufruisce del servizio!

 

 

 

 

 

 

 

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